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Bonus Investimenti Sud: cos’è e come funziona

Prorogato dalla Legge di Bilancio 2020 Bonus Investimenti Sud, il Credito d’Imposta beni strumentali nuovi, rivolto alle Imprese del Mezzogiorno: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia, per l’acquisto di beni strumentali nuovi da destinare alle strutture produttive. 

Introdotto con la legge 208 del 2014, il Bonus è valido per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, ma il Credito d’imposta beni strumentali nuovi sarà valido anche nel 2020 con la proroga del Bonus nella Nuova Legge di Bilancio

Come funziona il Bonus Investimenti Sud

Il Bonus è erogato sotto forma di Credito d’Imposta e a seguito dell’invio di un’apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate. Dal 2016 l’agevolazione è rivolta solo alle imprese che acquistano nuovi beni strumentali, con dei tetti massimi di investimento agevolabile che variano in base alla dimensione dell’azienda:

  • 45% fino a 3 milioni di euro per le piccole imprese
  • 35% fino a 10 milioni di euro per le medie imprese
  • 25% fino a 15 milioni di euro per le grandi imprese

Solo dopo aver ricevuto dall’Agenzia delle Entrate il nulla osta il Bonus viene erogato come Credito di Imposta.

Quali sono i beni agevolabili dal Bonus Investimenti Sud

Rientrano nel Credito di imposta in beni strumentali nuovi, solo alcune tipologie di beni materiali che rispettino determinati requisiti:

Novità. I beni ammissibili dal Bonus devono, infatti, essere necessariamente stati acquistati direttamente dal produttore o distributore o anche da un terzo precedente acquirente, a condizione che il bene stesso non sia mai stato utilizzato (o dato ad altri in uso) né da parte del cedente, né da alcun altro soggetto. 

Strumentalità. I beni ammissibili devono anche essere impiegabili ed impiegati come strumenti di produzione all’interno del processo produttivo aziendale; la strumentalità è valutata non in astratto ma in riferimento all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria del credito d’imposta.

Ecco quali sono i beni materiali agevolabili nel Bonus Investimenti Sud:

  • Macchinari. Rientrano in questa categoria tutti i macchinari sia automatici, sia non automatici. 
  • Impianti. Rientrano in questa categoria sia impianti specifici, sia impianti generici non legati alla tipica attività dell’azienda.
  • Attrezzature varie. Rientrano in questa categorie tutti gli strumenti (con uso manuale) necessari per il funzionamento o lo svolgimento di una particolare attività o di un bene più complesso e quelli legati al processo produttivo o commerciale dell’impresa. 

Per valutare se un bene è ammortizzabile basta fare riferimento all’elenco di beni ammortizzabili ai sensi degli articoli 102 ovvero 102-bis del TUIR.

Tali beni materiali, inoltre, devono essere parte di un progetto di investimento iniziale che soddisfi una delle seguenti finalità:

  1. Realizzazione di un nuovo stabilimento.
  2. Incremento della capacità produttiva di uno stabilimento esistente, sia in relazione alla produzione già avviata sia mediante diversificazione della produzione.
  3. Radicale cambiamento del processo produttivo.

Ecco perché non sono ammessi al bonus gli investimenti che prevedono una mera sostituzione di beni. 

Sono esclusi dall’agevolazione Bonus investimenti Sud le immobilizzazioni immateriali con una sola eccezione. 

Sono ammessi al Bonus hardware e software, anche basati su piattaforme cloud computing, aventi uno specifico carattere di innovatività. 

Tali beni immateriali ammessi all’agevolazione del Credito d’imposta beni strumentali nuovi devono servire al raggiungimento di alcuni standard richiesti alle aziende in termini di innovazione e Industria 4.0; nello specifico:

  • organizzazione ed elaborazione di ingenti quantità di dati;
  • gestione di interfacce anche multimediali;
  • utilizzazione di sensoristica avanzata per elaborare informazioni complesse;
  • ottimizzazione delle elaborazioni dal punto di vista energetico e della privacy.

Il Bonus è cumulabile con altre agevolazioni?

Secondo quanto previsto dal comma 102 art.1 L. 208/2015, il Credito d’imposta beni strumentali nuovi è cumulabile con gli aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che il cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline di riferimento.

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi (quadro RU) relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

Il credito d’imposta concorre alla formazione del reddito imponibile IRES e del valore della produzione ai fini IRAP.